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Minuscule, vita animata ad altezza formica

In sala il film francese d'animazione candidato all'Oscar.

Una coccinella orfana, una colonia di formiche nere e le rivali formiche rosse. Al centro una disputa su una scatola di quadretti di zucchero. E' una vita ad altezza insetti quella raccontata daMinuscule, il film francese d'animazione che è stato selezionato per gli Oscar. Uscirà nelle sale italiane , distribuito da Academy2, il prossimo 22 Gennaio. Diretto da Thomas Szabo e Hélène Giraud è un film che unisce l'animazione e il documentario, in un inedito godibile mix. Guarda la clip in esclusiva del backstage della lavorazione su ANSA LIFESTYLE.

Questa la storia: in una piccola radura pacifica, i resti di un pic-nic, frettolosamente abbandonati, scatenano una guerra tra due tribù di formiche, la cui posta in gioco è una scatola di zollette di zucchero. Una giove e grassoccia coccinella si ritrova coinvolta nella battaglia, facendo amicizia con una delle formiche nere e aiutandola a salvare il formicaio dall’assalto delle formiche rosse, terribili guerriere guidate dal pauroso Butor.

Minuscule era un cortometraggio, prodotto da Futurikon per il cinema e la televisione. La scrittura del film e degli episodi tv iniziarono contemporaneamente. Trasmessi dalla televisione francese e in più di 100 paesi, con più di 650.000 dvd venduti solo in Francia, gli episodi andati in onda in tv, hanno appassionato gli spettatori di tutto il mondo e di tutte le età. Dopo un lungo processo creativo, Thomas Szabo e Hélène Giraud hanno diretto un lungometraggio di animazione di 89 minuti, un film avventuroso e epico, pieno di sorprese e di trovate inusuali… quasi un Signore degli Anelli nel mondo degli insetti!

 Il film è stato distribuito in più di 40 paesi. ''Visualmente - dicono i registi -  non volevamo che i personaggi fossero troppo realistici o troppo da cartone animato. L’obiettivo era ottenere un delicato equilibrio tra elementi realistici, basati sulla documentazione e la semplificazione del disegno. La decisione di astenerci dall’uso dei dialoghi, era basata sull’idea che volevamo produrre qualcosa che fosse più simile ad un documentario che ad un classico film d’animazione. Gli insetti reali rimangono quello che sono, non parlano, non sorridono, non hanno lo sguardo accigliato o ammiccante, volevamo conservare questa mancanza di espressione facciale ed evitare di umanizzarli. Hanno spesso gli occhi spalancati, come le pupille dei cartoni animati, ma mai atteggiamenti umani''.

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